Castello e Borgo di Torre Alfina

Dall’alto dei suoi 602 metri il borgo domina il territorio circostante. Frazione del comune di Acquapendente, nasce nell’alto medioevo attorno ad una torre di avvistamento posizionata nel punto più alto dell’Altopiano dell’Alfina.  Le sue origini risalgono a Desiderio, ultimo re dei Longobardi. Poi la famiglia orvietana dei Monaldeschi prima e il suo ramo della Cervara poi, saranno i Signori del Castello.
Il castello passò, per via ereditaria, ai marchesi Bourbon del Monte in seguito al matrimonio di Gia’ Mattia del Monte con Anna Maria Monaldeschi, nella seconda metà del Seicento.

Il maniero ha subito vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli: l’ultimo “restauro”, affidato all’architetto senese Giuseppe Partini dal banchiere Edoardo Cahen sul finire dell’Ottocento, lo ha visto assumere questo aspetto sobrio e monumentale. Ricoperto per intero dalla pietra grigio-scura di Bagnoregio nasconde gli elementi rinascimentali allora presenti, donandogli questo aspetto neo-gotico e trasformandolo in una fiabesca dimora con un bosco incantato, il Bosco del Sasseto, dove il marchese Cahen si fece seppellire nell’artistico mausoleo.
A Edoardo successe il figlio Teofilo Rodolfo Cahen, che continuò l’opera di ristrutturazione, arredando il castello con estrema ricercatezza e realizzando un grande giardino al di sopra del bosco.
La sistemazione paesaggistica del bosco del Sasseto ed il progetto dei giardini del castello sono opera di Henri e Achille Duchêne.

Torre Alfina recentemente è stato riconosciuto tra i Borghi più belli d’Italia.

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