Museo della Città

Lungo la via Francigena si allineano i palazzi più importanti del periodo rinascimentale che arricchiscono in bellezza le principali vie e piazze del paese, tra cui il Palazzo Oliva, oggi sede del Museo della città.

Dopo la distruzione del feudo farnesiano di Castro, Papa Innocenzo X trasferì ad Acquapendente la sede vescovile e la Basilica del Santo Sepolcro divenne Cattedrale; il palazzo privato della famiglia Oliva venne acquistato dalla curia e divenne il Palazzo Vescovile sin dal 1649. Le sue stanze ospitarono una lunga serie di ecclesiastici fin quando la diocesi di Acquapendente fu soppressa nel 1986 e aggregata a Viterbo. Rimaneggiamenti nel corso dei secoli hanno determinato il profilo architettonico odierno: tipica edilizia privata rinascimentale, pianta centrale ad U, con cortile a pianterreno, giardino al piano rialzato, il piano nobile.

Il Museo della Città costituisce un sistema museale che valorizza l’identità territoriale attraverso reperti che ne documentano la storia, l’arte e la cultura: si snoda su 3 piani e si arricchisce di collezioni di arte sacra e civica, ceramiche frutto di scavi archeologici, dipinti su tela d’ispirazione religiosa e paramenti liturgici. All’ultimo piano una sezione dedicata alla via Francigena ne riproduce le tappe principali da Canterbury a Roma.

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